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ACROMEGALIA

ACROMEGALIA o IPERSOMATOTROPISMO

SAPEVATE CHE:

La ghiandola pituitaria o ipofisi è una piccola ghiandola nel cervello che produce una serie di ormoni, tra cui l'ormone della crescita (abbreviazione GH per "Growth Hormone").

L'eccesso di GH porta allo sviluppo del diabete mellito (livelli di zucchero nel sangue eccessivamente alti), ad un aumento delle dimensioni di alcuni organi come il fegato e il cuore, ma anche a cambiamenti fisici.

ORIGINE

La produzione e l’eccessiva secrezione cronica di GH da parte di un tumore della ghiandola pituitaria porta all’acromegalia, nota anche come ipersomatotropismo. Di solito si tratta di tumori che crescono lentamente e possono essere presenti molto prima che compaiano i primi sintomi clinici.

È una malattia che si riscontra principalmente nei gatti anziani (>10 anni), con maggiore predisposizione nei maschi.

SEGNI CLINICI

L’acromegalia è una delle malattie ricercate in corso di diabete mellito difficile da stabilizzare. I sintomi del diabete mellito sono i primi segni dell’acromegalia: aumento dell’appetito, animali che urinano di più e bevono di più.

Si possono osservare anche cambiamenti fisici: aumento dello spazio tra i denti, ingrossamento del cranio, delle zampe e della lingua. In alcuni casi sono presenti anche anomalie cardiache e/o neurologiche.

DIAGNOSI

La diagnosi di acromegalia viene fatta con un esame del sangue: viene misurato un ormone chiamato IGF-1 che aumenta contemporaneamente al GH.

Una TAC o una risonanza magnetica confermano la presenza di un tumore della ghiandola pituitaria.

Se sono presenti anomalie cardiache, è indicata un’ecografia del cuore.

TERAPIA E PROGNOSI

Diverse opzioni terapeutiche sono prese in considerazione. Ogni caso deve essere studiato singolarmente al fine di individuare l’opzione più adatta:

  • Trattamento farmacologico con molecole che bloccano il GH ma la cui efficacia è variabile ;
  • Radioterapia, che riduce le dimensioni del tumore ipofisario con l’aiuto delle radiazioni e consente quindi un migliore controllo dei sintomi clinici ;
  • Intervento chirurgico per rimuovere il tumore ipofisario. Tuttavia, ci sono solo poche istituzioni che praticano questa procedura perché è complessa ;
  • Se nessuno dei trattamenti di cui sopra può essere preso in considerazione, possiamo provare a gestire meglio il diabete con alte dosi di insulina (una terapia che abbassi i livelli di zucchero nel sangue). In questo caso, si tratta di un trattamento di solo supporto.

In generale, la prognosi è buona a breve termine, ma riservata/infausta a lungo termine.

 

Dott.ssa Emilie Vangrinsven
Laureata presso il Collegio Europeo di Medicina Interna Veterinaria | Dottorato di ricerca U-Liège

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