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MIRTILLO

VACCINIUM MYRTILLUS

Fa parte della famiglia delle ericacee. Questo arbusto si trova nelle foreste dell'Europa e dell'Asia occidentale. Sono utilizzati principalmente i frutti, ma le sue foglie sono interessanti anche in fitoterapia.

CARATTERISTICHE

Il frutto contiene tannini (circa il 10%), antocianosidi (cianidina, delfinidina, pelargonidina, peonidina). Contiene anche proantocianidolo, flavonoidi (quercetolo, kaempferolo), fenoli-acidi (acido malico, citrico, chinonico, clorogenico), oligosaccaridi e pectine.

PROPRIETÀ

Gli antociani dei mirtilli inibiscono o rallentano la reazione a catena dell’ossidazione. Bloccano l’attività delle tossine virali e batteriche, favoriscono l’eliminazione dei radicali liberi e inibiscono l’assorbimento del colesterolo. Regolano inoltre l’espressione dei geni della proliferazione cellulare, riducono l’aggregazione piastrinica, inducono l’apoptosi e stimolano il sistema immunitario (BORGES & al, 2010).

  • Miglioramento in oftalmologia:

I pazienti con cherato-congiuntivite secca avvertono disagio visivo. Mostrano una diminuzione nella quantità ma soprattutto nella qualità delle lacrime prodotte. Questo porta all’infiammazione della superficie dell’occhio e poi alla perdita della vista. L’assunzione di mirtillo per 4 settimane migliora la quantità di lacrime prodotte nei pazienti con sindrome dell’occhio secco. Il test di Schirmer nei pazienti trattati con mirtillo è significativamente migliore di quello nelle persone che hanno ricevuto un placebo (RIVA & al, 2017).

Gli antociani migliorano la sintesi dei precursori della rodopsina. Questo migliora la visione notturna. Inoltre, riducono l’affaticamento degli occhi e aumentano il flusso sanguigno a livello della retina (NAKAISHI & al, 2000 ; GOTTIKH & al, 2010 ; SMERIGLIO & al, 2014).

  • Miglioramento in neurologia:

Sebbene il meccanismo della perdita delle funzioni cognitive e/o motorie legata all’età non sia completamente chiarito, è evidente che lo stress ossidativo e l’infiammazione sono implicati come fattori aggravanti e/o scatenanti. Il consumo di mirtilli nei ratti rafforza le capacità motorie, migliora la cognizione, aumenta la neurogenesi ippocampale e i livelli di IGF-1 (SHUKITT-HALE & al, 2015).

Oltre alle loro azioni antiossidanti e antinfiammatorie, i polifenoli agiscono sulla comunicazione neuronale. Proteggono dall’eccesso di calcio e riducono alcuni segnali di stress come NF-κ B (SHUKITT-HALE, 2012).

Una combinazione di uva e mirtilli è stata testata su 35 Beagle per analizzare l’effetto dei loro polifenoli sulla perdita cognitiva legata all’età. Questa integrazione consente un aumento della SOD e della NRF2. Di conseguenza, aumenta le difese contro i radicali liberi, che sono molto coinvolti nei disturbi neurodegenerativi. Lo studio dimostra un significativo miglioramento dell’integrazione sulle capacità cognitive e sulla memoria in particolare (FRAGUA & al, 2017).

  • Miglioramento cardiovascolare:

L’attività dei mirtilli a livello cardiovascolare è associata alla presenza di antociani. Nel 2013, RODRIGUEZ-MATEOS e il suo team hanno dimostrato un’attività a livello delle funzioni endoteliali dei vasi. Nei pazienti con sindrome metabolica, il consumo giornaliero di 150 g di mirtillo migliora i marcatori della funzione endoteliale. Il rischio di complicanze cardiovascolari si riduce del 13% e la compliance delle arterie è migliorata. C’è anche un aumento della biodisponibilità di NO, grazie all’aumento dell’attività SOD indotta da antociani (CURTIS & al, 2019).

  • Miglioramento dei disturbi digestivi:

I mirtilli hanno effetti positivi sugli episodi di diarrea sia acuti che cronici. Grazie agli antociani dalle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, migliorano i sintomi delle malattie intestinali infiltrative croniche. Gli antociani riducono la secrezione di citochine e prevengono l’apoptosi indotta dall’infiammazione delle cellule epiteliali del colon (PIBERGER & al, 2011).

Nella colite ulcerosa, gli antociani del mirtillo diminuiscono l’espressione di TNF alfa e IFN gamma nelle cellule intestinali (ROTH & al, 2016).

Il mirtillo migliora l’aspetto morfologico e istologico della colite in modo dose-dipendente. I benefici per la salute associati all’assunzione di antociani non si limitano a un’azione diretta sul colon, poiché sono benefici anche per il microbiota. L’acido gallico, ad esempio, è in grado di ridurre la crescita di batteri potenzialmente pericolosi come Bacteroides spp e Clostridium histolyticum, senza essere dannoso per i batteri benefici (LI & al, 2019).

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