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ZAFFERANO

CROCUS SATIVUS

Lo zafferano appartiene alla famiglia delle Iridaceae. È una pianta perenne con bulbi alti da 10 a 30 cm, di origine orientale. Viene coltivato principalmente in Iran e utilizzato sia nella medicina contemporanea che in quella tradizionale. Il colore dello zafferano è in gran parte dovuto al suo carotenoide: la crocina, che è considerato il principale agente responsabile dei suoi effetti neuroprotettivi. Viene utilizzato lo stigma essiccato.

CARATTERISTICHE


Lo zafferano contiene minerali, mucillagini, antocianosidi, carotenoidi (crocina, crocetina), betacarotene, licopene, zeaxantina e un olio essenziale (Safranale).

INTERESSE PER IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE

  • Miglioramento dell’apprendimento e della memoria:

La crocina a basso e alto dosaggio (50-200 mg/kg) inibisce la perdita di apprendimento indotta dalla ioscina (scopolamina) (HOSSEINZADEH & ZIAEI, 2006).

La crocina previene la perdita di apprendimento e lo stress ossidativo indotto dallo stress cronico (GHADRDOOST & al, 2011).

  • Effetto sulla malattia di Alzheimer (AD):

Uno studio su 46 persone con AD, che hanno ricevuto 15 mg di zafferano due volte al giorno per 6 settimane, ha visto un miglioramento significativo della capacità cognitiva rispetto al placebo (AKHONDZADEH & al, 2010).

  • Miglioramento dell’ischemia cerebrale:

L’ischemia cerebrale provoca stress ossidativo e provoca un aumento dell’acido nitrico e della malondialdeide (MDA), nonché una diminuzione del sistema di difesa anti-radicali liberi (vitamine E e C, SOD e glutatione, ecc.). Uno studio in vitro, mostra che la somministrazione preventiva di crocina inibisce la lipoperossidazione della membrana e ripristina il livello di SOD in modo più efficace rispetto alla vitamina E (a concentrazione equivalente) (OCHIAI & al, 2004).

Il pretrattamento con zafferano (25 mg/kg) di ratti sottoposti a doppia occlusione carotidea mostra che la crocina inibisce l’espressione delle metalloproteasi 9 e previene la perdita di memoria indotta dall’ischemia (HOSSEINZADEH & al, 2012).

  • Effetti antidepressivi e ansiolitici:

Uno studio in doppio cieco del 2005 di NOORBALA & al, ha testato l’efficacia dello zafferano (30 mg / die) rispetto alla fluoxetina (20 mg due volte al giorno) per 6 settimane. I risultati sono equivalenti. Una meta-analisi del 2018 di YANG & al de 2018, ha convalidato l’efficacia e la sicurezza dello zafferano per il trattamento dei disturbi depressivi maggiori. Dopo aver analizzato diversi studi, sembra che lo zafferano sia sempre più efficace del placebo. È efficace quanto gli antidepressivi sintetici. Lo zafferano, oltre ad essere una sostanza sicura che non provoca effetti collaterali, può essere considerato come un’alternativa alle terapie comportamentali e agli antidepressivi sintetici per trattare la depressione moderata. La somministrazione intraperitoneale di crocina (12,5 mg/kg) ai ratti per 21 giorni esercita un effetto antidepressivo e aumenta significativamente il BDNF nell’ippocampo (HASSANI & al, 2014).

Allo stesso modo, il trattamento cronico con estratto acquoso di Crocus sativus migliora l’espressione genica e i livelli di BDNF nell’ippocampo, migliorando la funzione cognitiva. Inoltre, è stato osservato un effetto antidepressivo paragonabile a quello dell’imipramina (GHASEMI & al, 2015).

  • Capacità antiossidanti:

La capacità della crocina di eliminare i radicali liberi è associata ai suoi ruoli neuroprotettivi, antinfiammatori, antietà e antitumorali. La crocina aumenta l’espressione dei geni che codificano per la catalasi e la SOD (EL-BESHBISHY & al, 2012).

BALUCHNEJADMOJARAD & al nel 2019, hanno valutato l’effetto di Safranal sui ratti con AD. Il miglioramento cognitivo osservato è dose-dipendente. Inoltre, Safranale attenua il livello di MDA, ROS, IL1-beta; IL-6, TNF alfa, NF kappa B, mieloperossidasi, aumenta l’attività di SOD, catalasi e glutatione.

  • Miglioramento delle patologie oculari:

I pazienti affetti da AMD (Degenerazione Maculare Legata all’Età) hanno un miglioramento dei sintomi dopo 3 mesi con dosi che vanno da 20 a 50 mg al giorno (miglioramento dell’ERG, dell’acuità visiva, dello spessore centrale della macula e della sensibilità al contrasto). Per il glaucoma, la somministrazione di 30 mg al giorno per un mese riduce significativamente la pressione intraoculare dopo 3 settimane. D’altra parte, aumenta di nuovo 4 settimane dopo l’interruzione del trattamento. Lo zafferano rafforza la circolazione sanguigna negli occhi. Attraverso le sue capacità antiaterogeniche, antipertensive, neuroprotettive, antinfiammatorie, antiossidanti, antiapoptotiche e antidiabetiche, lo zafferano migliora l’AMD, il glaucoma ad angolo aperto e la retinopatia diabetica (HEITMAR & al, 2019).

  • Proprietà antitumorali dello Zafferano:

L’uso della crocetina nel cancro cervicale, ovarico o mammario è molto interessante. La caretinine induce le cellule tumorali a interrompere il loro ciclo cellulare. Esercita la sua azione citotossica ripristinando l’apoptosi cellulare. Ha un effetto sinergico sulla vincristina, potenziandone così l’azione. Nel cancro alla prostata, la crocina diminuisce la proliferazione delle cellule del lignaggio tumorale. La sua azione aumenta con il tempo e la concentrazione. Le cellule non tumorali non sono colpite. La crocina ripristina l’apoptosi cellulare coinvolgendo la caspasi 9 (BHANDARI & al, 2015).

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