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shiitake

L'ELISIR DI LUNGA VITA!

Conosciuto anche come Lentinus edodes, o fungo nero, fungo profumato o lentina di quercia. È una specie di fungo basidiomicete della famiglia delle Marasmiaceae.

È coltivato in Cina e Giappone da più di 1.000 anni ed è utilizzato nella medicina cinese da ancora più tempo! È il secondo fungo più coltivato al mondo, sia per le sue qualità culinarie che per le sue proprietà medicinali, che sono molto varie.

CARATTERISTICHE

Lo shiitake è un’importante fonte di diverse vitamine e minerali. È, infatti, ricchissimo di rame, selenio, vitamina B5 e D. Contiene anche molto potassio, manganese, zinco, fosforo, magnesio, vitamine B2, B3 e B6 e infine acido folico. Le concentrazioni di questi minerali sono più elevate quando il fungo si presenta in forma essiccata.

È inoltre ricco di proteine (e aminoacidi come lisina e leucina), acidi grassi (acido linoleico, acido oleico, acido palmitico) e fibre, di cui oltre il 90% insolubile, che contribuisce a una buona funzione intestinale. Dovrebbe essere consumato cotto, il che limiterà il rischio di reazione allergica al lentinano. In forma essiccata si consiglia, per motivi di gusto, di metterla in ammollo per circa un’ora prima di cuocerla.

PROPRIETÀ

La maggior parte delle sue virtù sono associate a un polisaccaride: il lentinano (Beta 1,3 D-glucano).

  • Immunostimolante:

Stimola l’attività dei macrofagi, dei linfociti T e delle cellule NK (DER MARDEROSIAN & al, 2001) e la sintesi di IL-1 alfa, IL-beta, TNF alfa e interferoni (PETRAVIC-TOMINAC & al, 2010).

  • Antitumorale:

È anti-genotossico e antimutageno. Lo shiitake è stato utilizzato per molti decenni in Giappone nei programmi di chemioterapia. Nelle donne con cancro al seno, porta all’inibizione della crescita tumorale e induce l’apoptosi cellulare (XU & al, 2017).

Una meta-analisi di 12 anni condotta su più di 3.000 pazienti con cancro al polmone ha mostrato che quelli trattati con chemioterapia con lentinan hanno risposto favorevolmente al trattamento nel 56,9% dei casi rispetto al 43,3% senza lentinano! (YIRAN & al, 2018).

Infine, Shengming & Guoxi nel 2018 hanno dimostrato che il lentinano inibisce l’angiogenesi tumorale agendo sull’espressione degli interferoni da parte dei linfociti T e quindi sulla crescita del cancro del colon e del polmone.

  • Antiossidante:

L’attività antiossidante dei funghi shiitake è correlata ai suoi composti fenolici. Il lentinano migliora la tolleranza cellulare al danno ossidativo, la resistenza allo stress e svolge un’azione protettiva e riparatrice sulle cellule danneggiate (YUSHA & al, 2018). Elimina i radicali idrossido e stimola la SOD. Chela anche i metalli (compreso il ferro). È un fungo anti-invecchiamento!

  • Antimicrobico:

L’attività antibatterica del lentinano, che stimola la fagocitosi dei macrofagi e dei neutrofili, in particolare contro l’enterite da Samonella enteritis, Listeria monocytogenes o Staphylococcus aureus (GIAVASIS & al, 2013) e contro E. Coli nell’intestino dei suinetti (VAN NEVEL & al, 2003) o contro Proteus. Lo shiitake ha anche un’attività antimicotica contro la Candida albicans.

Nelle galline ovaiole: le attività antivirali, antibatteriche e antiparassitarie grazie all’azione immunomodulante dei polisaccaridi migliorano così la produzione e la qualità delle uova (KHAN & al, 2018).

Lo shiitake ha anche un’interessante attività antivirale contro l’HIV, il virus del Nilo occidentale e l’herpevirus bovino di tipo 1 (HATVANI & al, 2001 ; NGAI & al, 2003). Per l’HIV, il lentinan aumenta la resistenza dell’ospite al virus e riduce la tossicità del trattamento. Queste capacità sono dovute ad un aumento della sintesi dell’interferone-gamma e ad un aumento della concentrazione di monociti circolanti (LINDEQUIST & al, 2005).

  • Altre abilità biologiche:

È un prebiotico. È ipoglicemizzante, riducendo l’assorbimento del glucosio a livello intestinale.

Infine, grazie ai suoi polifenoli, è epatoprotettivo e riduce gli enzimi epatici. Diminuisce l’iperlipemia interrompendo il ciclo enteroepatico degli acidi biliari.

Negli esseri umani e nei ratti, è stato anche dimostrato che abbassa il colesterolo perché agisce sia su HDL che su LDL (LAKHANPAL & al, 2005). Riduce il rischio di placca aterosclerotica.

Ecco perché tutto ciò che devi fare è premere sull’acceleratore!

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