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LITHOTHAMNION

LITHOTHAMNIUM CALCAREUM

Il Lithothamnium, Lithothamnium calcareum o corallioides, Phymatolithon calcareum, è un'alga marina rossa che vive sul fondale marino senza fissarsi alla sabbia. È un membro della famiglia delle Hapalidiaceae. Cresce principalmente nel Mare del Nord, nel Canale della Manica e nel Mediterraneo.

Si tratta di un'alga molto antica risalente al Cretaceo. Il nome Lithothamnium deve la sua origine al greco litho, che significa pietra e thamnion, cespuglio. Assume infatti un aspetto pietroso che può ricordare il corallo.

CARATTERISTICHE

È particolarmente ricco di calcio e magnesio. Oltre a questi due componenti, è costituito da più di 20 oligoelementi in quantità variabili, tra cui ferro, manganese, boro, nichel, rame, zinco, molibdeno, selenio e stronzio. Pertanto, agisce come un remineralizzatore globale (ALMEIDA & al., 2022).

Inoltre, le sue concrezioni calcaree contengono vitamine, fitormoni e aminoacidi. Ha un pH alcalino.

PROPRIETÀ

  • Effetti antinfiammatori:

Il litotamnio mostra un effetto antinfiammatorio inibendo l’attivazione del fattore nucleare-κB, che riduce l’espressione del gene della cicloossigenasi-2 nei macrofagi attivati da lipopolisaccaridi (O’GORMAN & al., 2012b).

I polisaccaridi solfatati isolati da Lithothamnion applicati sulla pelle mostrano attività antinfiammatorie in modelli in vitro e in vivo di infiammazione cutanea nell’uomo. Infatti, inibiscono l’eritema cutaneo indotto da sostanze irritanti in vivo. Inoltre, inibiscono la migrazione dei leucociti polimorfonucleati (PMN) e bloccano parzialmente l’adesione dei PMN alle cellule endoteliali in vitro. Gli effetti antinfiammatori di questi polisaccaridi sembrano quindi essere correlati all’inibizione del reclutamento delle cellule immunitarie circolanti nei siti infiammatori (MATSUI & al., 2003).

Inoltre, Lithothamnion riduce la secrezione indotta da lipopolisaccaridi del fattore di necrosi tumorale alfa e dell’interleuchina-1beta in colture primarie di corteccia di ratto arricchite con cellule gliali (RYAN & al., 2011).

Inoltre, allevia i sintomi dell’osteoartrite. Infatti, uno studio preliminare condotto su 22 pazienti con osteoartrite suggerisce che Lithothamnion aumenta il range di movimento e le distanze di camminata nei pazienti con artrosi del ginocchio e consente una parziale interruzione dei farmaci antinfiammatori non steroidei dopo 12 settimane di trattamento (FRESTEDT & al., 2009).

  • Effetto antitumorale:

Il litotamnio limita la crescita e induce la differenziazione delle cellule di carcinoma del colon umano in vitro. Riduce i polipi, le aree di iperplasia nella mucosa del colon e i focolai infiammatori nel tratto gastrointestinale osservati all’analisi istologica (ASLAM & al., 2010).

  • Effetti protettivi sullo stomaco:

I componenti del litotamnio neutralizzano l’acidità gastrica e preservano l’equilibrio acido-base del corpo. Infatti, somministrato alla dose di 480 mg/kg, ha un effetto protettivo sulle lesioni gastriche (lesione di tipo 1) e un aumento del pH gastrico (ALMEIDA & al., 2012).

  • Effetti benefici sulla densità ossea:

Sia studi in vitro che in vivo hanno dimostrato che Lithothamnion aumenta la densità ossea (ASLAM & al., 2010 ; O’GORMAN & al., 2012).

L’integrazione di litotamnio aumenta la risposta osteogenica aumentando i livelli di fosfatasi alcalina (ALP) e la mineralizzazione. La combinazione di Lithothamnion e vitamina D3 aumenta significativamente l’ALP e la mineralizzazione rispetto al solo Lithothamnion (WIDAA & al., 2014).

In uno studio, gli autori hanno combinato Lithothamnion con una matrice di collagene con un’architettura e una composizione ottimizzate per la riparazione ossea con l’obiettivo di realizzare un sostituto naturale dell’innesto osseo osteostimolante. L’aggiunta di Lithothamnion al biomateriale collagene ha migliorato significativamente la mineralizzazione da parte degli osteoblasti coltivati su questo vettore: aumenta l’espressione di fosfatasi alcalina, osteopontina e osteocalcina (BRENNAN & al., 2015).

Il litotamnio preserva la struttura e la funzione ossea nei topi che consumano una dieta ricca di grassi che riduce la mineralizzazione e la forza ossea (ASLAM & al., 2010).

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